Lastre di travertino

DALLA CAVA ALLA LAVORAZIONE 
DELLA LASTRA

Il miglior Travertino Romano a Tivoli

LASTRE di TRAVERTINO 
...ed oltre!

La colorazione del travertino dipende principalmente dalla varietà di giacitura sedimentaria e dal tipo di ossidi che ha incorporato e può spaziare quindi dal bianco latte al nocciola, attraverso varie sfumature cromatiche del giallo e persino del rosso. Si presenta più o meno compatto con una evidente stratificazione, non sono rare impronte fossili ed è caratterizzato da una struttura porosa, vacuolare, cavernosa, dovuta in gran parte alle cavità lasciate dai vegetali dei bacini alimentati da tali acque, che, inglobati dalle incrostazioni calcaree, scomparvero poi per decomposizione. Tali cavità, nella lavorazione, verranno poi opportunamente riempite, livellate ed uniformate alla superficie della pietra mediante la stuccatura. 
Malgrado la struttura granulare, il travertino presenta uniforme resistenza meccanica e notevole resistenza agli agenti atmosferici. E’ una pietra abbastanza resistente, docile e antigeliva, è suscettibile di lucidatura, viene utilizzato sia per le pavimentazioni che per i rivestimenti di superfici verticali sia in ambienti interni che esterni, come finanche le facciate di interi palazzi e nei centri urbani per interventi di recupero e riqualificazione. Si presta inoltre ad essere scolpito trovando impiego anche nella realizzazione di sculture od elementi decorativi più semplici quali ad esempio balaustre, corrimano o caminetti.

ESTRAZIONE
La prima lavorazione 

Individuata la parete da tagliare ed abbattere in cava, si procede con la spezzatura scegliendo i tagli da fare per estrarne dei blocchi che successivamente verranno selezionati a seconda delle caratteristiche del travertino. I blocchi possono essere forniti informi, cioè tal quali, oppure squadrati per un tipo di commercializzazione in lastre maggiormente uniformate nelle dimensioni e quindi idonee ad un utilizzo in una medesima realizzazione. ll blocco di travertino viene quindi comunque sottoposto a segagione per ottenere lastre di vari spessori e formati mentre la direzione del taglio incide fortemente sull’aspetto esteriore della pietra, ottenendo così prodotti dall’aspetto estetico completamente diverso seppur partendo dallo stesso blocco.
Se osserviamo un blocco di pietra, sarà facile notare le stratificazioni date dal sovrapporsi di strati geologici nel corso dei secoli.
Se, all’atto del taglio, le lame seguono le stratificazioni, il blocco sarà tagliato in falda (cross cut) : il materiale mostrerà una più marcata stonalizzazione tra una lastra e l’altra, e saranno maggiormente visibili le tipiche “nuvolature” .
Se invece le lame tagliano il blocco perpendicolarmente alle stratificazioni, il materiale si dice in contro-falda (vein cut): i pezzi saranno più uniformi tra loro, con una lieve gradazione di colore all’interno del singolo pezzo, e verranno evidenziate delle striature anche marcate, ovvero se ne potrà “leggere” la stratificazione.

Il formato “lastra” è la tipologia di taglio maggiormente commercializzata. Le lastre hanno grandi dimensioni rispetto al loro spessore e possono essere ottenute con due metodi differenti: a spacco o per segagione. Col primo metodo si ottengono elementi di forma, dimensioni e spessore variabili ma con il metodo della segagione si ottengono invece elementi regolari e modulari di misure e spessori specifici, richiesti a seconda del loro impiego. Questi ultimi possono essere applicati su diversi tipi di supporto, sia esso tradizionali che prefabbricato, per mezzo di malte, collanti o tasselli, sino ai sistemi più innovativi in cui gli elementi di travertino sono assemblati a telai metallici o addirittura a pannelli prefabbricati in calcestruzzo. Al termine della segagione, quindi, si valuta la qualità di quanto complessivamente ottenuto e si provvede allo stoccaggio provvisorio sul piazzale in attesa di eventuali successive lavorazioni commissionate o di vendita allo stato grezzo. La commercializzazione del travertino e dei suoi prodotti infatti può avere luogo durante ciascuna fase della lavorazione. 

STUCCATURA delle SUPERFICI
&
FINITURE

La stuccatura del travertino romano è una lavorazione necessaria per rendere il materiale impermeabile, e consentirne poi la finitura come desiderato. Possono essere stuccate superfici piane, coste rette oppure sagomate. Il riempimento delle vacuità viene realizzato cospargendo il materiale con una sostanza liquida che poi successivamente viene fatta seccare ricoprendo completamente i fori e sigillandoli alla perfezione. A seconda della sostanza utilizzata si otterrà un differente effetto visivo. La stuccatura a cemento, la stuccatura a mastice e la stuccatura a resina sono le più diffuse. Il travertino può essere levigato, lucidato, intagliato, smussato, sagomato, sabbiato e anticato mediante spazzolature, per ottenere un prodotto con un risultato finale come desiderato.  

ESPANSIONE  TERRITORIALE  COSTANTE

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